Pasqua si avvicina e con lei il fatidico pranzo pasquale! Ma che succede se a tavola con noi c’è il signor Diabete? Francesca, che gestisce il blog Type1sugarless ha scritto per noi un articolo con i consigli indispensabili per affrontare la Pasqua con il Diabete, ma senza troppe rinunce!
Le fantastiche illustrazioni sono state create da Elisa che insieme ad Emiliano ed Amelia è protagonista del blog Poteva andare peggio.
Lasciatevi guidare da parole ed immagini e continuate a leggere.
5 consigli per affrontare la Pasqua con il Diabete
Avete presente il proverbio Aprile, dolce dormire? Decisamente non fa per me! Il profumo di primavera e l'aria tiepida sono fonte d'ispirazione per nuovi gelati, biscotti e torte salate; so già che la mia cucina, a breve, diventerà un vero e proprio cantiere.
Siamo ormai a fine Quaresima e, non vi nascondo, che ho già iniziato a pensare al giorno di Pasqua; sarò esagerata ma i grandi pranzi in famiglia sono sempre un'incognita per chi ha il diabete di tipo 1. Secondo i medici noi dovremmo poter mangiare tutto ma non sanno che Mr D. non la pensa come loro; anzi, in questi tre anni ho imparato che l'ultima parola vuole averla sempre lui.
Se dovessi ripensare ai banchetti pasquali degli anni passati...poverino gli verrebbe un collasso!
La quantità di carboidrati era stratosferica.
Ricordo con terrore le prime riunioni familiari ai tempi dell'esordio, non partecipavo più a nessuna cena o festa; il sol pensiero di dover rinunciare a tutte quelle bontà mi spaventata.
Con il passare del tempo ho imparato qualche trucchetto per gestire la glicemia e per affrontare queste situazioni con la massima serenità.
Oggi, vi racconterò del mio pranzo, della mia famiglia e delle mie tradizioni per darvi qualche suggerimento su come affrontare la Pasqua con Mr D.
1. Preparate pietanze non troppo diverse dal menù dei 'normoglicemici':
Questa è stata la prima cosa che ho imparato; avere lo stesso numero di portate con piatti molto simili agli altri mi faceva sentire meglio.
Bastano davvero piccoli accorgimenti (indice e carico glicemico) e anche Mr D. potrà gustare un pasto luculliano.
Les entrées
"U Bndìtte": tipico antipasto pasquale barese.
Tradizione vuole che papà intinga il rametto di ulivo nell'acqua santa (presi entrambi da mamma la domenica delle Palme) così da cospargevi commensali e piatto che, per l'appunto, prende il nome di benedetto. In realtà, la laicità di mio papà è inversamente proporzionale alla devozione di mia mamma pertanto, più che benedetto, diventa il primo momento di risa dopo un vero e proprio "gavettone". Ognuno di noi, trova nel proprio piatto una fettina di arancia, salame dolce, uovo sodo e ricotta, il tutto contornato da vassoi pieni di salumi, pane, taralli, pizze rustiche, olive, insalata russa ecc ecc
Con un po' di giudizio potremo gustare un po' di tutto. Vi ricordo che i carboidrati complessi graveranno maggiormente sul pasto mentre salumi, olive e latticini sono tutti ingredienti che non fanno alzare immediatamente la glicemia. Personalmente, eviterò pane e taralli; assaggerò, al massimo, un pezzettino di pizza rustica rigorosamente preparata con farina integrale.
Primo piatto
Io, mio fratello, mamma e i suoi parenti siamo baresi ma il mio papà e i miei zii sono lucani e la loro nonna era napoletana quindi vi lascio immaginare che babilonia di tradizioni culinarie versi sulle nostre tavole nei giorni di festa. Il primo immancabile piatto è tassativamente il sartù di riso; tramandato dalla nonna paterna, mamma prepara chili e chili di questa bontà d'origini partenopee. É un timballo di riso con salsa di pomodoro, piselli, mozzarella, salame o prosciutto, uovo sodo, polpettine e viene cotto in acqua bollente (non si scola perché deve assorbirla tutta) e poi passato in forno con pan grattato. Il risultato è una bellissima torta di riso che viene servita a fettone quasi come fosse un dolce.
Questa è stata una vera e propria nota dolente per me perchè era tra i miei piatti preferiti ma, purtoppo, l'indice glicemico del riso bianco è molto alto, per non parlare della doppia cottura in forno.
Le alternative sarebbero 3:
- mangiare quello della mamma ma in quantità davvero minima, solo per assaporare i dolci ricordi d'infanzia;
- prepararne uno con riso integrale o farro, cotto un po' meno e in quantità ridotta (ma il risultato è talmente diverso dall'originale che ci rimarreste troppo male)
- preparare un primo piatto che non abbia un indice glicemico molto alto ma che faccia la sua figura.
Per quest’anno, ho già in mente delle bellissime crêpes integrali con asparagi e fiori di zucca. Perchè le crêpes? Perchè sono buone, belle da vedere e con circa 30 CHO dovrei cavarmela.
Se vi va, date pure un'occhiata alla ricetta delle mie crespelle integrali con ricotta e spinaci
I Secondi
Se ve lo dico non ci credete; mia zia preparava le costolette di agnello al forno con le patate, il tutto cosparso di sugna! Avete letto bene, niente olio ma sugna; in più c'erano patatine fritte, roastbeef e salsicce.
Il connubio patate al forno e patate fritte é decisamente da evitare per Mr D; anzi, dopo un piatto di pasta vi consiglierei vivamente di evitare anche le patate ( o al massimo concedetevene un paio ma non di più ). Vi pregherei, invece, di mangiare insalata o preparare delle verdure bollite o al vapore;
Le fibre aiuteranno la glicemia in questo tripudio di grassi e carboidrati.
Desserts
Dopo i secondi, solitamente, c'è un po' di pausa per poi finire con dolci, frutta e uova di cioccolato.
Quest'ultima parte, per me, non ci sarà; dolci e frutta dopo un pasto del genere metterebbero a dura prova anche l'insulina a più rapido assorbimento. Resto, però, una eterna Peter Pan e allora
Che pasqua sarebbe senza uova di cioccolato???
Il mio pasto si concluderà con un caffè e un pezzettino di uovo. Ho già in mente di prepararne uno fondente senza zuccheri aggiunti.
É sicuramente più faticoso che comprarne uno al supermercato ma sarebbe carino trascorrere un pomeriggio con i bambini e prepararne di tutti i tipi.
2. “Passeggiate!!!”
Normalmente, con un buon calcolo dei carboidrati e la giusta dose di insulina, a 2 ore dal pasto la glicemia dovrebbe restare nel range stabilito. Il pranzo pasquale sarà sicuramente più lungo di un classico pasto settimanale; vi ricordo, inoltre, che proteine e grassi iniziano a trasformarsi in zuccheri rispettivamente dopo più di 4 e 8 ore dal pasto. Che ne direste di uscire tutti assieme per una bella camminata di gruppo?
Una scampagnata nei boschi o due passi a piedi nudi sul bagnasciuga potrebbero essere un vero toccasana per Mr D.
La glicemia salirebbe più lentamente, consumeremmo calorie e il movimento favorirebbe un rilascio di endorfine con conseguente miglioramento dell'umore.
2. “MONITORATE la GLICEMIA”
Mi sono accorta che, quando sono in compagnia, monitoro meno spesso la glicemia. Durante questi lunghi pranzi è, invece, fondamentale capire come si comportano le curve glicemiche perché in una mezz'ora si potrebbe scatenare l'inimmaginabile.
Un buon controllo vi permetterà di evitare scomode ipo o insopportabili iperglicemie.
É un giorno di festa, non possiamo permetterci di star male!
4. “I Boli”
Durante pranzi lunghi e articolati sarebbe più opportuno fare boli separati. So perfettamente che chi ha le siringhe vorrebbe evitare di pungersi più volte ma, in questi casi, si potrebbe rischiare il classico effetto montagne russe. Per chi ha il micro è un po' più semplice: un giusto connubio di boli immediati, prolungati o multiwave dovrebbero rendere meno insidiose le curve postprandiali.
5. (non ultimo) “SORRIDERE”
Il primo grande ingrediente di questo pranzo deve essere il sorriso; lo sapevate che le risate sono le migliori amiche di Mr D? Divertitevi, rallegratevi e passate una meravigliosa giornata in sua compagnia e dei vostri cari.
Mr D. è come un commensale con qualche allergia o intolleranza; avrà solo bisogno di piccole accortezze.
Ricordatevi che Mr D. È parte di voi!
Auguro a voi e a tutti i nostri Mr D. una serena Pasqua.
La vostra Francesca.
Grazie mille a Francesca ed Elisa per aver collaborato con noi! Visitate i loro blog perché sono fenomenali!
Inoltre, per qualsiasi domanda, proposta o consiglio non esitate a contattare Caterina
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